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domenica 26 maggio 2013

"CRAS TARANTO" NULLA SI MUOVE PER LA SALVEZZA DI UNA REALTA'

Una settimana senza sussulti.
Da quando Lillo Basile ha annunciato il suo disimpegno nella gestione del Cras Taranto, gettando grandi dubbi sul futuro in massima serie (ed anche le seguenti…) del club ionico, a Taranto è accaduto poco o nulla.
Era preventivabile la rassegnazione (intesa come mancata reattività) della città verso le vicende di una della principale espressione sportiva. Di società sportive ricche di tradizione, del resto, ne sono sparite tante, sempre nell’indifferenza di istituzioni e mondo dell’imprenditoria.
In questi giorni, si è registrato l’interessamento dell’assessore allo Sport del Conune, Gionathan Scasciamacchia, ma i suoi margini di azione saranno sicuramente limitati ad una operazione di “stimolo” nei confronti degli operatori economici della città: difficile, se non impossibile, prevedere che l’ente civico (come qualsiasi altro ente locale) possa intervenire con un sostegno economico esterno.
In realtà, bisogna trovare… un altro Lillo Basile, se non con con gli stessi mezzi economici, almeno con la voglia di mantenere la serie A1.
Intanto la tifoseria ha colto ieri segnali negativi leggendo i “post” su Facebook di una delle giocatrici più amate, Valentina Siccardi, la quale sta vivendo con sofferenza queste giornate, da capitana e da pugliese.
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«Ho annunciato di dover lasciare l’appartamento, non la città – puntualizza – perché doveva tornare a disposizione del proprietario. Ci stavo da cinque anni e mi è dispiaciuto lasciarlo. Tuttavia, mi auguro di tornare ancora a Taranto, l’estate prossima…».
La speranza della 31enne brindisina è ancora viva: «Non riesco a credere che Taranto possa chiudere con la serie A1. È un pezzo di storia del basket femminile, negli ultimi anni abbiamo conquistato risultati impensati, grazie ad un lavoro di gruppo che ha coinvolto tutti, dal presidente all’ultimo dei collaboratori; le squadre che si sono susseguite nelle ultime stagioni hanno trovato terreno fertile, grazie anche alla guida di Ricchini, per ottenere quasi sempre i risultati migliori possibili».
Il pensiero di Valentina è anche per i tifosi: «Mi hanno accolta fin dall’inizio come una di loro e io ho cercato di ricambiare l’affetto. È stato facile trovare il feeling giusto, siamo della stessa terra. Se tutto dovesse finire, il dispiacere maggiore sarebbe proprio per loro. Noi giocatrici una sistemazione la troviamo, tra A1 e A2. I tifosi invece restano senza il “loro” Cras. Per questo dico che basterebbe trovare qualcuno disposto a mantenere la categoria, pur senza aspirare allo scudetto, per non rovinare tutto, i tifosi accetterebbero anche un Cras da metà classifica».
Esempi di club che hanno vinto tanto ed ora si accontentano di “esserci” ce ne sono, seppure tra le difficoltà: Parma, Priolo… «Sì, non è necessario giocare per vincere e queste realtà lo dimostrano», conferma.
Valentina è nata in una delle “città del basket” al maschile. Ciclicamente, anche a Brindisi i club più rappresentativi sono andati in malora, tuttavia la piazza è riuscita a risorgere dalle sue ceneri ed ora è tornata una splendida realtà di serie A. «Da noi – ricorda Vale – la pallacanestro è più popolare del calcio. Nel mondo dell’imprenditoria e della politica si è sempre riusciti a trovare qualcuno disposto a prendere a cuore le sorti del basket d’élite. Mi auguro accada qualcosa del genere anche a Taranto. Perché il Cras deve essere sentito come parte integrante della città».
Parola di Valentina Siccardi. Cestista. Brindisina con il cuore a Taranto.
 di Antonio Bargelloni

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