Sostieni anche tu la WEBTV di Taranto. Lavoriamo insieme per la nuova divulgazione...... TARAStv e' parte della Taranto che cambia...... Chiedi informazioni su come farne parte al 3381488022 oppure scrivi a: tarasproduzioni@libero.it TARAStv... chi la fa sei Tu !!

sabato 24 agosto 2013

IN DIFESA DELLA STORIA TARANTINA

In difesa della storia tarantina
Che senso ha oggi parlare della storia di Taranto? La storia nasce dall’interesse del passato e dal piacere di scoprire in esso fatti nuovi. Lo storico Lacombe faceva appello alle emozioni, oltre che alla verità obiettiva, quando diceva: “ che utilità c’è per noi di sapere[…]che un macedone di nome Alessandro ha battuto i Persi nel luogo tale e tale, nell’anno tale e tale[…]quando non se ne trae in fondo una verità o un’emozione? Sembrerebbe che tremila anni di storia fossero rimasti volontariamente dimenticati e che per un’idea di progresso garantito dallo sviluppo sia della scienza, sia della tecnica, si potesse legittimare quell’evidente decadimento sociale, economico e culturale in itinere. Hume una volta affermò che un medico non poteva arrischiare previsioni superiori a quattordici giorni e un politico al massimo poteva prevedere un futuro di alcuni anni. La storia politica tarantina ha lasciato un vuoto abissale nella coscienza civica ionica. Le intuizioni amministrative sulla cosa pubblica tarantina hanno creato una ferita che nessun medico, quanto mai un politico bieco, potrà difficilmente sanare. Cosa occorre oggi alla città bimare? Una vera rivoluzione. La rivoluzione è quella trasformazione a lunga scadenza, quando non è violenta, di eventi e strutture che penetrano profondamente nella vita quotidiana. E’ accaduto ai Parteni, cittadini spartani non integrati, che navigando in "quel mar color del vino" approdando sulle coste tarantine, avviarono quel sovvertimento delle leggi.
-->
Aggrapparsi al passato, che è la sostanza del tempo. Attenzione, però, può disperdersi e svanire insieme con la memoria. Cicerone, del resto, metteva in guardia quando affermava che se la memoria non la eserciti, o se sei un po’tardo di natura, diminuisce. E’ accaduto questo a Taranto? La politica ha messo da parte la cultura, ossia la storia, facendo leva sul futuro passato? Lo sviluppo “graduale e progressivo” della democrazia e dell’eguaglianza è inarrestabile e varrebbe la pena favorirne con coraggio il suo corso. Certamente in Alexis de Tocqueville affiorava, all’indomani della rivoluzione industriale, quanto meno se non preoccupazione, nostalgia e rimpianto del vecchio mondo. ”Poiché il passato non rischiara più l’avvenire, lo spirito avanza nelle tenebre”. Quando si parla di personaggi illustri come Archita, Aristosseno, Andronico, che ha tradotto per primo l’Odissea di Omero in latino, la sensazione è di grandezza rispetto ai fatti stessi la cui giusta politica di sviluppo portò Taranto a diventare la metropoli più ricca e importante dell’area magnogreca. Si assiste, però, all’arroganza di chi odia il passato e che risuona sulle labbra di avidi industriali o in laboratori dove avvengono esperimenti mortali. Allora è attuale l’arretramento democratico, il quale favorisce il rafforzamento di nuove corporazioni (sottratte al controllo dello Stato) capaci di prendere decisioni rilevanti, commerciali o ambientali, senza alcun vaglio statale. Non è possibile, parrebbe, comprendere una Taranto le cui suggestive vedute hanno portato i pittori del Grand Tour a dipingere meravigliosi paesaggi, sperimentando ed imparando a conoscere non solo l’arte, la politica, la cultura, l’ambiente. Difficile ricordare quell’emozionante paesaggio d’ulivi, di orti e il dolce Galeso ombreggiato dai pini, ora tutto circondato da un’isola nera fatta di solo squallore. Il racconto di Taranto è tutto un romanzo, nessuno vi può rinunciare. Perciò insieme diremo solo parole in difesa della storia tarantina, una grande opportunità di vita per tutti.

MASSIMILIANO RASO

LE PIU' CLICCATE DELLA SETTIMANA

CERCA NEL SITO