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sabato 8 agosto 2015

XYLELLA. LA COMMISSIONE EUROPEA SCRIVE A PEACELINK


La Commissione Europea, Direzione Salute, ha scritto oggi una lettera ad Antonia Battaglia di Peacelink sulla questione Xylella, in risposta alle diverse comunicazioni inviate dalla stessa e alla richiesta di moratoria, presentata da Peacelink, delle misure adottate dalla Commissione Europea per combattere il fenomeno di disseccamento rapido degli ulivi.
Il Direttore Incaricato, Michael Flüh, scrive a Battaglia che la serietà dell’infezione obbliga tutti ad affrontare la questione con il massimo della scrupolosità e che la Xylella fastidiosa, regolata dalla Direttiva 2000/29/EC, obbliga gli Stati Membri a mettere in atto tutte le misure necessarie ad eradicarla e ad evitarne l’ulteriore diffusione.

La visita del Commissario a Gallipoli, scrive Flüh, ha confermato un drammatico deterioramento della situazione e l’Italia deve fermare l’ulteriore diffusione del batterio, per preservare tutti gli ulivi che sono ancora in buona salute e produttivi e per evitare misure unilaterali che potrebbero essere adottate da altri Stati Membri. 
Nell’area di Gallipoli visitata dal Commissario, gli esperimenti ed i test non sono più effettuati, scrive Flüh, « visto che l’eradicazione non è più possibile e chiedere di rimuovere tutte le piante infette in questa zona è semplicemente non realistico. Pertanto, questa situazione non è menzionata nel rapporto delle Autorità Italiane al quale lei si riferisce »  (Relazione del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali sulle misure di contrasto alla Xylella, dalla quale si evince che solo l’1.8 % delle piante campionate presenta il batterio Xylella).

Tuttavia, come conferma anche l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare),  la rimozione degli alberi infetti, con le altre misure previste a tal fine, è fondamentale per fermare l’avanzamento del batterio. Secondo EFSA, infatti, non esistono a oggi altri metodi di controllo che siano in grado di fermare o almeno di rallentare la diffusione della Xylella. E, sempre secondo EFSA, non ci sono ancora metodi di cura che si possano dichiarare efficaci. Dei cambiamenti nella pratica della potatura potrebbero avere un impatto positivo sulle piante (sfrondatura, fertilizzazione e irrigazione), ma ciò non è abbastanza per curare le piante stesse.

« Come lei sa », scrive la Commissione, « siamo molto impegnati a rinforzare le attività di ricerca sul batterio e capirne meglio l’epidemiologia, il ruolo svolto dagli insetti vettori, come anche a sviluppare e potenziare i metodi di controllo ».

Tuttavia, continua la lettera, al momento, metodi di contenimento alternativi non sembrano essere a disposizione e l’implementazione delle misure di emergenza dovrebbe continuare vista la serietà della situazione.

Inoltre, conclude il Direttore Incaricato, come già comunicato alla Dottoressa Battaglia, la Commissione sta esplorando tutti gli strumenti finanziari a disposizione per assistere le Autorità Italiane nella implementazione delle diverse misure in modo sostenibile e responsabile.

Peacelink accoglie con ottimismo l’impegno della Commissione a portare avanti con celerità la ricerca sul batterio e sulla sua epidemiologia, e crede che sia fondamentale che finalmente vengano presi in seria considerazione gli effetti svolti dagli insetti vettori,  che potrebbero fornire importanti informazioni sui metodi alternativi di controllo della diffusione del disseccamento.

Peacelink si augura che le attività di ricerca condotte dai diversi Istituti e Centri impegnati a tal fine possano produrre quanto prima dei risultati importanti, che potranno coadiuvare l’attività della Commissione Europea.

Il rammarico viene dalla constatazione che il Commissario Andriukaitis, in visita in Puglia, non sia stato portato a visitare gli alberi guariti né gli esperimenti in corso e che le Autorità Italiane, con un atteggiamento che appare autolesionista, abbiano concentrato la visita nelle sole zone citate nella lettera, dove il disseccamento ha toccato tutti gli esemplari di ulivi esistenti, generando così l’idea che non vi siano altre vie d’uscita che il taglio.

Ci si augura che le Istituzioni Italiane vogliano finalmente correre ai ripari e far conoscere ai rappresentanti della Commissione e dell’EFSA, che saranno prossimamente di nuovo in Salento, anche le sperimentazioni e le cure positive già realizzate con successo in numerose altre aree.

Peacelink rimane in contatto con le Autorità Europee, che hanno sempre accordato grande attenzione alle attività dell’Associazione, e si terrà sempre pronta a fare da tramite tra il Salento e la Commissione, così come ha fatto fino ad ora, ruolo svolto ai soli fini dell’interesse pubblico, nell’ambito dei diritti assegnati alle associazioni e ai cittadini dal Trattato di Lisbona, in virtu’ del quale essi possono adire direttamente le Istituzioni Europee.

Ricordiamo, infine, che Peacelink è registrata presso la Commissione Europea, Registro di Trasparenza.

Antonia Battaglia, Peacelink.

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