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sabato 15 giugno 2013

IMMIGRATI A LUCCA. "DATECI 1500 EURO ALTRIMENTI SPACCHIAMO TUTTO"

Momenti di tensione in via della Formica a San Concordio dove un gruppo di immigrati sbarcati due anni fa a Lampedusa hanno asediato la dirigente del Ceis chiamata dai carabinieri per cercare di risolvere i problemi legati all’allontanamento di alcuni soggetti per la scadenza del progetto di ospitalità. Scene allucinanti, con una donna di colore che ha aggredito, offeso, colpito il maresciallo dei carabinieri Riccardo Tramaglino, intervenuto insieme ai colleghi, agli agenti della polizia municipale di Lucca, per permettere alla responsabile del Ceis Gabriella Mauri – assediata e costretta a chudersi dentro la propria auto, la Fiat Panda gialla che si vede nell’immagine – di andarsene.
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Tutto è cominciato intorno alle 12 quando gli otto immigrati occupanti la casa del Ceis di via della Formica hanno lasciato l’abitazione “devastata” e in condizioni penose, essendo finito il progetto di accoglienza che consentiva di ricevere dallo stato italiano la cifra di 750 euro al mese. “Sono due anni che siamo qua e se vogliono che ce ne andiamo – ha spiegato la più facinorosa, unica donna del gruppo – devono darci 1500 euro almeno. Con 500 euro che ci vogliono dare non sappiamo cosa farci. A Capannori hanno dato 2500 euro e la Croce Verde di Lucca ne ha dati 1500. Noi non ci muoviamo”. La realtà, come ha spiegato, letteralmente terrorizzata, la dirgente del Ceis, è un’altra: questi immigrati hanno raggiunto un accordo e lo hanno firmato per la somma di 500 euro, e il governo tanto può dare tanto darà.  ”Noi come Ceis non possiamo dare niente – ha commentato la donna prima di doversi dare alla fuga inseguita dagli immigrati che si sono gettati per terra davanti alla sua auto – il governo ha detto 500 euro e loro hanno firmato. Noi non sapremmo dove prenderli. La nostra casa di via della Formica? Adesso è chiusa, ma è ridotta in condizioni incredibili. Se non se ne andranno, sfonderanno sicuramente la porta e torneranno dentro, ma è tutta da rifare”. Sul posto il comandante della stazione dei carabinieri di San Concordio Vincenzo Finocchi che ha dovuto fare il possibile e anche di più per evitare che la situazione degenerasse. All’interno del cortile della casa del Ceis c’è una sorta di cimitero di biciclette, provenienti da chissà dove. Al momento la situazione sembra essersi calmata e la strada, che era stata bloccata, è tornata libera.

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