Sostieni anche tu la WEBTV di Taranto. Lavoriamo insieme per la nuova divulgazione...... TARAStv e' parte della Taranto che cambia...... Chiedi informazioni su come farne parte al 3381488022 oppure scrivi a: tarasproduzioni@libero.it TARAStv... chi la fa sei Tu !!

sabato 24 novembre 2012

TELEPERFORMANCE CHIUDE?


di Fulvio Colucci
 Teleperformance adieu, addio, per restare al francese. L’impensabile potrebbe accadere, stando alle parole dell’amministratore delegato Lucio Apollonj Ghetti ieri in conferenza stampa: «Abbiamo 621 esuberi a Taranto (circa un lavoratore su tre dei poco meno di 2mila complessivamente occupati nel call center, ndr). Una parte del sindacato (Slc Cgil, Fistel Cisl e Ugl, ndr) che dice no alla riduzione a 4 ore dell’orario di lavoro, mentre c’è una parte con la quale si ragiona (la Uilcom, ndr). Ritirare le procedure di mobilità avviate e dire no all'orario di 4 ore significa - ha dichiarato Apollonj - che stiamo andando verso l'assenza di soluzioni alternative attraverso le quali permettere una riduzione del costo del lavoro e il rilancio della competitività. L'azionista di Teleperformance non vuol far ricorso agli ammortizzatori. C’è chi non vuol capirlo. O si trova un'alternativa e la deve indicare il fronte del no o licenziamo e chiudiamo la sede. La situazione è pericolosa».

Sarà che rimuginava ancora polemicamente il mancato incontro a Bari con l’assessore Gentile, nella sede della Regione, «forse c'è scarso interesse istituzionale per la vertenza», ma l’amministratore delegato di Teleperformance ha usato toni duri. Qualcuno dirà: è successo anche lo scorso anno e poi arrivò la cassa integrazione. Ma questa volta la strada è in salita, se non altro per la minaccia di chiusura, mai avanzata finora e che sembra far tanto pendent con le parole usate dall’Ilva nell’istanza presentata alla magistratura: «Senza dissequestro si chiude».

«Abbiamo due problemi: l’eccedenza di ore di lavoro e i costi» ha aggiunto il capo del personale di Teleperformance, Gabriele Piva. «Siamo i più cari sul mercato, pur bravi non siamo competitivi per i costi» ha ribadito Lucio Apollonj Ghetti. «Badate: il mancato accordo non porta agli ammortizzatori sociali e chi crede sia un bluff ricordi la chiusura del call center a Roma».

Insomma un dipendente Teleperformance, assunto a tempo indeterminato, sui bilanci aziendali pesa troppo e questo ancor più in un momento «di crisi strutturale» del mercato che porta i committenti «a preferire chi offre il proprio lavoro a 18 euro e non a 25 come noi, pur essendo più bravi degli altri» ha aggiunto l’amministratore delegato, rivelando: «Chiudere la sede di Taranto e di Roma costerebbe due milioni e mezzo, ricapitalizzarla 9 milioni, ma non c’è intenzione. Poi - ha detto ancora Apollonj - ci sono i problemi del massimo ribasso, dei committenti pubblici che pagano dopo due anni, della legge 407 che va cancellata così come abbiamo chiesto a Camera e Senato. Il mercato è saturo per cui cresceremmo se avessimo un costo comparabile a quello degli altri concorrenti. Faremo un ultimo tentativo - ha concluso Apollonj - parlando direttamente ai lavoratori delle nostre proposte. Certo sarebbe un problema se non tutti accettassero».

LE PIU' CLICCATE DELLA SETTIMANA

CERCA NEL SITO