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venerdì 23 novembre 2012

LA MAGISTRATURA NEGA DI NUOVO IL DISSEQUESTRO DEGLI IMPIANTI ILVA

La Procura di Taranto ha espresso parere negativo sull'istanza di dissequestro avanzata dall'Ilva per gli impianti dell'area a caldo, sotto sigilli dal 26 luglio scorso. Il parere motivato è stato depositato alla cancelleria del gip Patrizia Todisco, che potrebbe decidere in settimana. Nelle poche pagine con le quali motivano il parere negativo sull'istanza di dissequestro, i magistrati inquirenti rilevano, tra l'altro, che se l'azienda intende eseguire i lavori sugli impianti sequestrati, può chiedere l'autorizzazione ai custodi e non ci sarebbero ostacoli ad ottenerla, sempre che l'utilizzazione degli impianti sia finalizzata solo al loro risanamento e non alla produzione.
VENDOLA COMMISSARIO PER BONIFICA - Intanto il ministro dell'Ambiente Corrado Clini annuncia che il commissario alla bonifica dell'area di Taranto sarà il governatore della Puglia Nichi Vendola. «Siamo orientati - ha detto Clini - verso una figura istituzionale, il commissario sarà il presidente della Regione Puglia». Il ministro dell'Ambiente ha reso noto la decisione al termine di una riunione con il sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, allo stesso presidente della regione Nichi Vendola e tra gli altri, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano. A Taranto, ha spiegato Clini, «la sede della cabina di regia della bonifica sarà nell'ex sanatorio. Lì lavoreranno insieme al risanamento della città Ispra, Arpa, Commissario, soggetto attuatore e Centro Salute e Ambiente». Il presidente della Regione Puglia, entrando al ministero, aveva detto: basta aut aut, l'azienda non può sempre agire con questa logica, senza dare risposte specifiche «in particolare su come intende interrompere la catena dei reati». «Sono giorni complicati - ha poi aggiunto -, abbiamo anche noi il batticuore come i protagonisti della vicenda Ilva di Taranto, l'auspicio è che l'Ilva sia un interlocutore leale e si predisponga ad attuare integralmente le prescrizioni dell'Aia».
LE CONTRO PERIZIE - Quanto alle controperizie allegate dall'Ilva all'istanza di dissequestro, dalle quali non risulterebbe - secondo l'azienda - una emergenza ambientale nel territorio tarantino, la Procura fa presente, a quanto si è saputo, che si tratta comunque di consulenze di parte. Di contro, scrivono i magistrati, ci sono quelle chimica e medico-epidemiologica, elaborate da esperti su incarico del gip Todisco nel corso di un incidente probatorio conclusosi il 30 marzo scorso, dalle quali emergono dati profondamente diversi. Le motivazioni della procura sono firmate dal procuratore, Franco Sebastio, dall'aggiunto Pietro Argentino e dai sostituti procuratori Mariano Buccoliero, Giovanna Cannarile e Remo Epifani, quest'ultimo titolare di un'inchiesta sull'Ilva parallela a quella per disastro ambientale che ha portato al sequestro degli impianti dell'area a caldo.
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