Nella
mail di Archinà “comunicava che il presidente Vendola si era fortemente
adirato con i vertici dell’Arpa Puglia, cioè il direttore scientifico
Blonda e il direttore generale Assennato, sostenendo che loro non devono
assolutamente attaccare l’Ilva di Taranto e piuttosto si dovevano
occupare di stanare Enel ed Eni che cercavano di aizzare la piazza
contro l’Ilva”.
Sempre secondo quanto scrive Archinà a Riva
“Vendola aveva pubblicamente dichiarato che il 'modello Ilva doveva
essere esportato in tutta la regione riferendosi, chiaramente, alla
famosa 'legge sulla diossina la cui gestazione era stata evidentemente
frutto della concertazione tra la Regione e l’Ilva che aveva sempre
osteggiato il cosiddetto 'campionamento in continuò, ottenendo, appunto,
in tale legge che ciò non fosse imposto”.
Gazzetta del Mezzogiorno - Lunedì, 26 Novembre 2012