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giovedì 31 maggio 2012

LADRI DI RAME. INSEGUIMENTO IN MARE

Alle prime ore di stamane, gli agenti della Squadra Nautica hanno deferito in stato di libertà un tarantino di 37 anni per furto aggravato di rame.
 Il 14 maggio scorso, nel corso di specifici servizi volti al contrasto del furto di cavi di rame, gli uomini della Squadra Nautica, mentre percorrevano a bordo della loro imbarcazione di servizio lo specchio d’acqua sottostante il ponte Punta Penna, hanno notato tre persone su un piccola barca di colore bianco prelevare dei cavi elettrici appena lasciati cadere in mare da uno dei piloni del ponte. Le forze dell’ordine hanno subito intimato all’equipaggio di fermarsi, ma per tutta risposta la piccola imbarcazione, dotata di un potente motore marino, è filata via a tutto gas in direzione dei vivai di mitili presenti in Mar Piccolo. La refurtiva è stata invece gettata in mare. In questo modo, i soggetti sono riusciti a sfuggire al controllo, visti i problemi del grosso natante della polizia a navigare in quella zona. Subito dopo, un equipaggio della Sezione Volante è però riuscito a rintracciare la barca ormeggiata all’interno del mercato ittico galleggiante, ovviamente priva degli occupanti. Al suo interno, gli agenti hanno rinvenuto frammenti di plastica presumibilmente relativi alla guaina di rivestimento dei cavi elettrici ed una felpa di colore bianco indossata da uno dei malviventi. I cavi, per un peso complessivo di circa 60 kg, sono stati recuperati il giorno successivo con l’ausilio di mezzi e personale specializzato. Le immediate e meticolose indagini hanno permesso ai membri della Squadra Nautica, nel giro di 15 giorni di individuare uno dei tre furfanti e di denunciarlo all’Autorità Giudiziaria. Sono in corso le operazioni per individuare i suoi complici.

AS TARANTO: BREMEC VA AL PERUGIA?

A confermare l´arrivo al Perugia dello spagnolo Nicolas Suarez Bremec, attuale estremo difensore del Taranto è stato lo stesso giocatore. Dalle colonne del Giornale dell´Umbria, come riportato dal collega Antonello Ferroni, queste le parole di Bremec. "Sì, so che il Perugia è interessato e sta parlando con il mio agente". Conferme su tutta la linea dal portiere spagnolo del taranto Nicolas Bremec sulla trattativa con il Perugia: "Sarei davvero felice di venire in una bella piazza come Perugia dove c´è una società che vuole fare grandi cose. Sono un portiere di esperienza ma moderno e nel pieno della maturità". Nato a Barcellona il 17 dicembre del 1977, il portiere non resterà ai pugliesi ed il suo nome viene accostato al Perugia. Cresciute nelle file del Tanque Sisley, in Italia ha vestito le maglie di Carrarese, Arezzo, Ascoli, Foggia e dal 2009 al Taranto. Proprio dalla città pugliese le voci danno l’affare per fatto, davanti ad un’offerta assai consistente per l’estremo difensore.

LE PROPOSTE DELLA CGIL PER RIDURRE L'INQUINAMENTO A TARANTO

La Cgil di Taranto e il sindacato dei metalmeccanici difendono il lavoro e avanzano proposte concrete per migliorare l’impatto ambientale dello stabilimento siderurgico dell’Ilva a Taranto. La riapertura del procedimento dell’Autorizzazione integrata ambientale, voluta dal ministro Corrado Clini e dal presidente della Regione Nichi Vendola, è l’occasione che offre alla Cgil la possibilità di illustrare soluzioni messe a disposizione dalla tecnologia e adoperate in altri impianti simili a quello tarantino. In particolare sono due i punti critici sui quali intervenire, la dispersione di polveri dai parchi minerali e le emissioni fuggitive. La prima si può efficacemente contrastare con il metodo dei dry fog, cannoni che sparano acqua polverizzata da getti d’aria delle stesse dimensioni dei granuli di polvere che si disperdono, efficaci soprattutto se si sparano nelle fasi in cui il minerale viene movimentato, dalla stiva delle navi ai nastri trasportatori.
Per le emissioni dei fumi c’è l’impiego di filtri a manica e il risultato può essere migliorato ulteriormente se parte dell’agglomerato si sostituisce con minerale preridotto. «Facciamo queste proposte — ha detto Luigi D’Isabella, segretario generale della Cgil — perché vogliamo ambientalizzare un settore che ha ancora un futuro ed è competitivo. Condividiamo la riapertura dell’Aia perché le normative europee individuano nuove bat che bisogna utilizzare e non condividiamo le azioni dell’Ilva. I nostri sindacalisti in fabbrica devono diventare le sentinelle dell’ambiente». È stato poi l’ingegner Domenico Capodilupo, trent’anni di lavoro alle acciaierie di Terni, a illustrare i sistemi per migliorare l’impatto ambientale e a ritenere in parte insufficienti quelli adottati finora dall’azienda. Il nuovo segretario generale della Fiom, Donato Stefanelli, ha annunciato un convegno di livello nazionale, entro la fine di luglio, sull’ambientalizzazione dello stabilimento siderurgico.
Cesare Bechis

D'ADDARIO SCRIVE AL SINDACO.. MOLLO TUTTO

Ciò che era noto per deduzione oggi ha trovato riscontro formale: il presidente del Taranto D´Addario affida ad una missiva destinata al Sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, il suo pensiero e la sua volontà di rimettere l´AS Taranto Calcio nelle mani del primo cittadino. La lettera è stata riportata sul sito del locale quotidiano Corriere del Giorno e la riportiamo qui sotto:

"Egregio Signor Sindaco, dopo tre anni di impegno profuso con entusiasmo, passione ed immensi sacrifici, non solo economici, è giunto il momento che la gestione cambi. La decisione scaturisce dalla carenza di giusti stimoli e dalla presa d’atto della mancanza di qualsiasi concreto supporto economico locale, per proseguire in vista dei prossimi ed imminenti programmi. Preso atto di queste difficoltà, a malincuore, ho dunque deciso, per il bene della Città, di rimettermi alla Sua azione, affinchè lei possa sensibilizzare nuove forze imprenditoriali al fine di assicurare un futuro solido al club tarantino".

A pochi giorni dalla scadenza dei canonici venti giorni dalla messa in mora della società da parte dei giocatori, il primo passo è stato fatto. Adesso tocca alle istituzioni, Comune e Provincia, cercare al più presto nuovi imprenditori che salvino il patrimonio sportivo dell´AS Taranto e siano capaci di dare nuova linfa al calcio locale.

RIAPERTURA DELL'AIA. L'ILVA FA RICORSO

L’Ilva di Taranto non ci sta e prepara ricorsi in tribunale. Sarebbe infatti pronto il ricorso dell’azienda al Tar per impedire la riapertura dell’autorizzazione integrata ambientale voluta da Corrado Clini, nuovo titolare del Ministero dell’Ambiente. Il ricorso, che verrà presentato a breve alla sezione di Lecce del Tar di Puglia è volto, secondo un comunicato dello stabilimento, a “rispettare quanto le stesse istituzioni, all’esito di un lungo lavoro con tutti i soggetti coinvolti, meno di un anno fa, hanno deciso con il rilascio dell’Aia (l’autorizzazione sopracitata, ndr)”. Concessa dall’ex Ministro Prestigiacomo, l’Aia verrà quindi probabilmente riesaminata dal Tribunale.
L’assessore regionale all’Ambiente, Lorenzo Nicastro, ha già precisato che la Regione si costituirà in giudizio contro la proposizione dell’Ilva, motivando così la scelta: “ben consapevoli che l’azienda stia esercitando un proprio diritto, non possiamo che tutelare in tutte le sedi opportune le istanze relative alla salute dei cittadini e alla qualità dell’ambiente, stigmatizzando un atteggiamento che appare oggi più che mai pretestuoso nella misura in cui tenta di sottrarsi al confronto tecnico, nelle sedi istituzionali, mentre si va delineando il piano di risanamento per l’area di Taranto”.
Il ripensamento del Ministero, era stato provocato dalle reazioni alle due perizie, chimica ed epidemiologica, inserite nell’incidente probatorio del procedimento avviato dalla procura di Taranto per disastro ambientale a carico dei vertici dell’Ilva. Il dicastero di Via Cristoforo Colombo, cita – a supporto della sua riflessione – anche il fatto che era stata varata la direttiva 75 del 2010 su Bat (Indice sintetico bilancio ambientale territoriale, ndr) più stringenti e le aziende erano tenute ad adeguarsi. L’Ilva però punterà i piedi, ribattendo che quella normativa non può essere presa a pretesto per riaprire la procedura per l’autorizzazione Aia, semplicemente perché il Ministero dell’Ambiente italiano non l’ha ancora recepita.
Anche Legambiente si fa sentire, aggiungendo qualche particolare in più alla vicenda: “L’Ilva dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa – sottolinea la nota di firmata da Francesco Tarantini e Lunetta Franco, rispettivamente presidente di Legambiente Puglia e presidente del circolo di Taranto - da una parte ricorre al TAR contro la 'vecchia' AIA chiedendo la rimozione di alcune delle poche misure rigorose contenute in quella autorizzazione da noi già ritenuta del tutto insufficiente e inadeguata ad affrontare il carico inquinante che il siderurgico riversa sulla città di Taranto; dall’altro ricorre contro l’ipotesi di una nuova AIA di cui non si conoscono ancora né i contenuti (come è ovvio visto che il procedimento è stato aperto da pochissimi giorni), né le linee guida e gli eventuali cambiamenti rispetto alla vecchia autorizzazione. Il tutto mentre la città è letteralmente inondata da messaggi pubblicitari tesi a evidenziare l’impegno contro l’inquinamento di un’azienda che, da 3 anni, nei propri Rapporti sull’ambiente e la sicurezza propaganda i propri investimenti (sempre gli stessi nei 3 rapporti 2009, 2010 e 2011) per l’ambientalizzazione degli impianti tarantini”.

lunedì 28 maggio 2012

SCOSSA DI TERREMOTO 6.4 IN ARGENTINA

Un terremoto di magnitudo 6,4 della scala Richter ha colpito la notte scorsa il nord dell'Argentina. Il sisma e' stato registrato alle 2.07 ora locale (le 7.07 in Italia), con epicentro a 116 km ad est-sudest di Santiago del Estero, secondo quanto stabilito dall'Osservatorio geologico americano Usgs. Al momento non ci sono notizie di feriti o danni.

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BUFERA SCOMMESSE. INDAGATO ANTONIO CONTE

Una nuova bufera sulle calcioscommesse colpisce la serie A, con perquisizioni della polizia anche a Coverciano, ritiro della Nazionale. Arrestati, fra gli altri, il capitano della Lazio Stefano Mauri e l'ex giocatore del Genoa, ora al Padova, Omar Milanetto.

In tutto sono stati emessi 19 provvedimenti restrittivi.

Scoperta un'organizzazione transnazionale per le combine, con basi anche in Ungheria.Indagati il difensore azzurro Domenico Criscito e l'allenatore della Juventus Antonio Conte.

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CRESCE ANCORA LA LISTA DEI SUICIDI PER PROBLEMI ECONOMICI

La morsa della crisi, con la mancanza di lavoro, debiti non saldati, tasse da pagare e crediti, soprattutto per le aziende, non incassati, hanno fatto tre nuove vittime; una in Sardegna, una in Umbria e una nella Marche. Un imprenditore sardo ha dapprima cercato di uccidersi con il gas della cucina, ma è stato salvato dal fratello, e poco dopo, determinato a togliersi la vita, si è sparato un colpo di pistola alla testa. Stessa disperazione per due operai oppressi dalla mancanza di lavoro: uno si è impiccato nelle campagne di Acquasparta in provincia di Terni, l'altro si è buttato dalla finestra a Corinaldo nell'Anconetano. La tragedia in Sardegna durante la notte scorsa, poco prima delle 23, in un appartamento al primo piano di una palazzina di via Tuveri a Cagliari dove l'uomo, Ermanno Gravellino, di 74 anni, di Selargius, titolare dell'azienda Edilforniture Sas, viveva da poco tempo, dopo aver lasciato la casa di famiglia. Abitava solo, senza la compagna. I suoi quattro figli hanno saputo del fatto solo a tarda notte. L'imprenditore era molto noto in città, già dirigente di aziende a Portovesme e poi messosi in proprio, aveva avuto in passato un alto tenore di vita, con yacht e belle auto. Aveva anche rilevato per breve tempo la squadra di calcio dell'Iglesias. Nell'ultimo periodo, però, le cose erano cambiate, i solleciti che inviava per le forniture che non gli venivano pagate da alcune aziende del Sulcis non avevano effetto, così come erano diminuite le commesse nelle industrie di Portovesme, mentre le cartelle Equitalia e le fatture dei grossisti di materie prime incalzavano. Così ieri sera ha deciso di farla finita. Ha aperto il gas della bombola della cucina per saturare l'ambiente ma è stato salvato dal fratello, che ha sentito l'odore diffuso nell'appartamento ed ha aperto le finestre per purificare l'aria. Ma in quel momento Ermanno si è spostato in un'altra stanza dove ha afferrato un pistola, regolarmente detenuta, e si é sparato. Sul luogo della tragedia sono intervenuti il personale del 118 che ha solo potuto constatarne il decesso e le forze dell'ordine. Il magistrato di turno ha disposto l'autopsia. Gravellino è l'ultima delle vittime della crisi economica che in Sardegna scandisce ogni giorno un nuovo fatto: ieri mattina all'alba, sempre a Cagliari, ha minacciato di togliersi la vita, barricandosi nel suo locale, in seguito ad una crisi depressiva dovuta ai debiti accumulati nel corso dell'attività commerciale, un pizzaiolo di 39 anni. Ma la sorella ha chiamato il 112 e l'uomo è stato salvato anche dall'intervento dei Vigili del fuoco. Ma non è solo la Sardegna ad essere attanagliata dalla crisi economica. Non ha retto alla disperazione seguita alla perdita del lavoro un operaio di 44 anni, originario di Rieti ma residente a Terni, che è stato ritrovato impiccato ad un albero nelle campagne di Acquasparta. Dell'uomo, separato e con tre figli minori, si erano perse le tracce da venerdì. Anche in questo caso le difficoltà nel trovare un nuovo lavoro e la prostrazione psicologica lo avrebbero spinto a togliersi la vita. Nella sua auto, poco distante dal corpo, son stati trovati alcuni appunti riguardanti ricerche e incontri di lavoro con varie ditte: testimoni muti del dramma che stava vivendo l'uomo. Stesso drammatico copione a qualche centinaia di chilometri, a Corinaldo, in provincia di Ancona. Un operaio rimasto senza lavoro, L.M., di 53 anni,si è gettato dal terzo piano della sua abitazione. Al momento del tragico gesto, l'uomo era solo in casa, ma il destino ha voluto che quando è piombato al suolo, sotto casa si trovasse a passare il figlio.
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SCOSSA DI TERREMOTO FRA CALABRIA E BASILICATA

ROMA - Due scosse di terremoto di magnitudo 4.3 e 3.2 sono state registrate alle 3:06 e alle 3:32 al confine tra Calabria e Basilicata. Il primo sisma ha avuto ipocentro a 3 km di profondità ed epicentro in prossimità dei comuni cosentini di Castrovillari, Morano Calabro, San Basile e Saracena; la seconda ipocentro a 8 km ed epicentro vicino ai comuni potentini di Rotonda e Viggianello e quello cosentino di Morano. Non si hanno segnalazioni di danni.
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FERRARA RAP A ME M PIAC A NUTELL

Biagio Maimone 10 anni a Giugno ha creato un video con il tormentone del momento.......
Il rap di giuliano Ferrara "TIENIMI DI CONTO MONTI".
Fara' strada il piccolo? Giudicate voi..

domenica 27 maggio 2012

IL TARANTO VERSO L'INFERNO

Ancora una volta play off fatali al Taranto ed ora il rischio fallimento e' concreto
di Gennaro Esposito
La qualificazione alla finale l'abbiamo gettata via all'andata con quel maledetto gol subito all'ultimo minuto di recupero.Si sapeva che al ritorno sarebbe stato difficile superare una coriacea Pro Vercelli e cosi' e ' stato.Poche le occasioni da gol,su tutte quella avuta da Rantier nel primo tempo indegnamente sprecata dal francese.Comunque anche la Pro Vercelli ha avuto nella prima frazione la sua ghiotta occasione su uno svarione della difesa rossoblu' ma ha clamorosamente buttato il pallone fuori con la porta spalancata. Risultato giusto,quindi e adesso che tutto e' finito mi sento in dovere di dire ad Enzo D'addario che si deve vergognare per aver impedito con la sua scellerata presidenza che questi splendidi calciatori con a capo un grande allenatore circondati da una straordinaria tifoseria potessero tutti insieme coronare un sogno lungo vent'anni.

L'ILVA QUERELA FABIO MATACCHIERA. A LUI TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA'




Ecco il video: i vapori non si elevano in cielo per chilometri, ma si dissolvono in pochi secondi e la telecamera utilizzata è di tipologia militare che rileva anche le superfici fredde e non solo le "radiazioni termiche" (specie da quella distanza). Quei fumi e quelle polveri SONO REALI ... ecco il video: 


TARANTO - PROVERCELLI IN DIRETTA RADIOFONICA

ASCOLTA LA PARTITA IN DIRETTA RADIO.
CLICCA PLAY SUL PLAYER IN ALTO E BUON ASCOLTO.

N.B. SE LA RADIOCRONACA DOVESSE BLOCCARSI...... BASTA RIAGGIORNARE LA PAGINA  E PROSEGUIRE CON L'ASCOLTO NEL PLAYER 

sabato 26 maggio 2012

SIMPATICA GITA ALL'ILVA DI TARANTO

PORTE APERTE ALL'ILVA.
Questo e' il simpatico slogan che il colosso siderurgico di Taranto ha usato per aprire i cancelli ai cittadini e a chi non si fermava alle apparenze.
Tutto lindo e pulito all'interno, un siderurgico degno della Germania, ha accolto i visitatori questa mattina , esclusivamente a bordo di un pullman con aria condizionata freschissima.
Abbiamo appurato un segreto che ci ha voluto svelare il gentilissimo Ingegnere che ha fatto da guida : L'ACQUA CHE SCARICA L'ILVA ESCE PIU' PURA DI QUANDO VIENE PRELEVATA DAL MAR PICCOLO.
GRAZIE ILVA.

giovedì 24 maggio 2012

SIT - IN ALL'EQUITALIA DI TARANTO

24 Maggio 2012.
Chiedono ed ottengono un incontro con i vertici di Equitalia i cittadini di Taranto capeggiati dallo Slai Cobas.
La rappresentante dei Cobas Margherita Calderazzi, assieme a suoi collaboratori, dopo un accesa questione davanti alle porte della sede Tarantina, riesce ad avere un colloquio.
Si trovano all'interno quello Provinciale e Regionale della sede tarantina.
Il colloquio si presenta improduttivo (Il Direttore ha negato le responsabilita' locali), e cosi si e' deciso di continuare la lotta per far in modo che si congelassero le cartelle dei cittadini impossibilitati in ogni modo a pagare.

mercoledì 23 maggio 2012

CICCIO VOCCOLI SCRIVE AL SINDACO STEFANO

Caro Ezio,

Ci conosciamo da troppo tempo per non dirti niente sulla vicenda della pistola alla cintola la cui foto è stata immortalata su tutti i giornali nazionali e locali e trasmessa sui tg nazionali e locali.
Quella foto che simboleggiava il tuo trionfo elettorale si è trasformata di colpo in una brutta foto. Addirittura qualcuno mi ha detto che sembrava quella di una banda criminale che aveva svaligiato una banca. Ovviamente tale similitudine l’ho trovata esagerata. So benissimo che sei un bravo ragazzo e che,al massimo,quando ti arrabbi licenzi qualche assessore,togli qualche delega qua e là,minacci dimissioni a destra e a manca ma poi ,sei capace di ridere e di baciare tutti. Ma quella pistola non te la possiamo permetter...e. Con quella pistola distruggi la tua presunta innocenza infantile,non ti rende un essere umano e ti annulla quella aureola che un tempo ci fece scrivere su un manifesto elettorale: Taranto per bene sotto la tua foto( senza pistola).
Con quell’arnese sembri più l’espressione di una elite giacobina che gestisce il potere con la violenza e la forza del potere .
Con quella pistola sembri più lo sceriffo di Rotterdam,quello che toglieva ai poveri per dare ai ricchi e tu non puoi permetterti un tale raffronto,visto che,al di là delle 
differenze politiche che ci separano,come medico sei stato sempre dalla parte dei sofferenti.
Non ci sono giustificazioni di sorta .Ho letto le tue dichiarazioni giustificazioniste e non sembrano assolutamente convincenti; anzi più ti giustifichi e più ti rendi antipatico e me ne dispiace.
Uno slogan pacifista degli anni 60’ diceva : mettiamo dei fiori nei nostri cannoni. Togli quella maledetta pistola dalla cintola dei pantaloni e mettici un fiore. Questa nuova arma terrorizzerà tutti coloro che vorrebbero minacciarti o intimorire e i bambini,vedendoti da lontano,correranno a baciarti e a farti le feste chiamandoti “Zio Stefano” e non correrai nessun rischio ad essere chiamato “sceriffo”.
A volte mi hai ascoltato,a volte no. Spero che almeno possa farti riflettere.

Ciccio Voccoli

TARANTO CONTRO EQUITALIA

COMUNICATO DELLO SLAI COBAS

invito  a partecipare

giovedì 24  presidio alla sede equitalia di taranto dalle 9 alle 13
 via xx settembre- nei pressi di piazza della vittoria - i
ncontro stampa ore 10 -
- prendere in considerazione forme di moratoria del
debito per le fasce deboli della popolazione e la fuoriuscita da Equitalia-
un sistema
privatistico del recupero crediti degli enti pubblici che non va in sintonia
con principi di giustizia e di equità sociale» - con richiesta al Comune di
taranto, al sindaco Stefano di revoca immediata della concessione ad
equitalia

VENDOLA SCRIVE A STEFANO."DEPONI QUELLA PISTOLA"

Caro Ezio,
la cosa che più mi colpisce e mi intriga della tua personalità è quel tratto di ingenuità, talvolta di innocenza infantile, che ti rende un essere umano autentico, non prigioniero dei codici dell’ipocrisia, capace di una straordinaria empatia con la tua gente. La tua cifra è la generosità, il tuo riferimento costante è la vita popolare, con le sue passioni e le sue disperazioni. Sei il Principe di Taranto, dei suoi splendori e delle sue miserie, non sei l’espressione di una élite giacobina che rimette in ordine la plebe e si insedia al centro della città e del potere. Tu hai portato le periferie urbane e sociali al centro della politica. Tu sei il medico dei bambini che ha cercato, con lo stesso stile e lo stesso cuore di sempre, di curare i mali di un pezzo di Sud spolpato dalla politica del malaffare e assediato dalla povertà, dalle mafie e dall’inquinamento. Sembra curioso che io racconti a te chi sei tu, ma lo faccio perché tu – per come ti conosciamo da tanti anni – non hai nessuna somiglianza col sindaco-sceriffo immortalato da una foto: quel revolver nella cintura del pantalone appare un intruso, una superfetazione, un’immagine taroccata. Certo, non è facile convivere con le minacce e le aggressioni. Certo, se ti mettono alle calcagna una protezione di polizia i giornali magari poi stigmatizzano il privilegio di un’auto blu. (Sulle stesse pagine su cui invocano il far west e disseminano la paura, oggi storcono il naso su quel fotogramma che ti coglie in armi).
Caro Ezio, credo di aver capito il tuo stato d’animo e la tua scelta, impulsiva e solitaria. Hai pensato che dovevi cavartela da te, non recare disturbo alle istituzioni. Ma in questo caso, scusami la sincerità, la tua generosità è un errore. Perché trasmetti un messaggio negativo, legato all’immagine del farsi giustizia da sé, del trasferire su ogni singolo individuo un compito e un potere che devono appartenere allo Stato. Taranto ha la forza e le risorse morali per vincere anche quella sorta di inquinamento acustico prodotto dalle urla scomposte dei violenti, dei boss, dei populisti a buon mercato.
La tua mitezza ti difende e ci difende dalle parole che sibilano come proiettili. Non sono le armi che ci proteggeranno, è il disarmo che ci proietterà in una nuova epoca: quella in cui potremo uscire dalla infinita preistoria delle piccole e grandi guerre. Per questo ti chiedo di deporre quella stupida cosa inanimata, di buttar via quella pistola, perché tu possa sentirti pienamente protetto solo dal nostro affetto e dalla nostra stima.

Nichi Vendola

FONTE: AGORA' MAGAZINE

ANGELO BONELLI SUBI' MINACCE.... NON OPTO' PER L'ARMA



ROMA - Attentato incendiario nella notte contro il portavoce dei Verdi del Lazio Angelo Bonelli. Qualcuno non ancora identificato ha versato liquido infiammabile davanti alla porta della sua casa di Ostia e ha dato fuoco alla sua macchina che era posteggiata proprio lì davanti. Non ci sono stati feriti, ma la paura è stata grande in tutto il vicinato. Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla tredicesima circoscrizione della capitale, ha condotto battaglie contro l'abusivismo edilizio ad Ostia, ma soprattutto è impegnato come presidente della Commissione regionale contro la criminalità. Nel '97 elaborò e diffuse un dettagliato rapporto sull'usura nella capitale e nel Lazio, dal quale risultava che, in base alle denunce, le vittime erano non meno di 400 mila, ma soltanto una novantina di esse si erano rivolte allo speciale Fondo di solidarietà.

E' invece del gennaio dello scorso anno una sua approfondita relazione nella quale denunciava che su 120 mila agenti di polizia in servizio, circa 20 mila, cioè attorno al 20 per cento, erano destinati a servizi di natura amministrativa e quindi sottratti al lavoro operativo, di controllo del territorio.

E' stato lo stesso Bonelli ad avvertire per telefono il centralino dei vigili del fuoco e i carabinieri. Agli investigatori Bonelli ha detto di aver ricevuto di recente minacce con telefonate anonime. L'attentato ha provocato solo qualche danno materiale, ma molto spavento tra i condomini della palazzina di Ostia, vicino al Parco "25 Novembre 1884", dove abita il deputato. E' andata distrutta la parte anteriore della sua autovettura, una Y1O, parcheggiata su via della Pineta di Ostia, mentre, per quanto concerne l'abitazione, è bruciata la porta d'ingresso e il pianerottolo è stato annerito dal fumo.

"Adesso non so proprio cosa dire... sono sconvolto", ha detto il parlamentare dei Verdi, che non è sposato né ha figli. Secondo i primi accertamenti, entrambi gli incendi sarebbero stati appiccati versando liquido infiammabile su alcuni giornali ai quali poi è stato dato fuoco. Le indagini sono dirette dalla compagnia carabinieri di Ostia.

(21 febbraio 2000)

IL SINDACO STEFANO SPIEGA. MI HANNO MINACCIATO DI MORTE

Il sindaco e la pistola
 Sindaco armato. Ha fatto scalpore l’immagine che ritrae con una pistola nella cintura dei pantaloni il sindaco di Taranto, Ippazio Stefano (Sinistra ecologia e libertà), rieletto alla guida di una coalizione di centrosinistra. La foto, dunque: durante i festeggiamenti per la vittoria al ballottaggio sul candidato sindaco Mario Cito (At6, La Destra di Storace e liste civiche), Stefano alza un bicchiere di plastica con lo spumante per brindare alla rielezione e la giacca si apre. I fotografi immortalano la scena e si vede nella cintura una pistola.
Lo “scatto” sta spopolando su Facebook. E monta la polemica, con il primo cittadino che replica: “Durante questa campagna elettorale hanno minacciato di morte me e la mia famiglia perché sapevano che ero favorito e volevano che mi ritirassi. E allora, proprio per poter continuare a camminare sereno, da solo per strada come ho sempre fatto in questi anni, senza auto di scorta, ho deciso di portarmi dietro la pistola. Ho il porto d’armi da 30 anni”.
È un fiume in piena, il sindaco di Taranto, rieletto ieri con una percentuale di quasi il 70%. “Per qualche giorno sono stato anche sotto protezione – aggiunge – ma io volevo sentirmi libero di girare come ho sempre fatto anche di notte, ad esempio quando è crollato un palazzo o di prima mattina quando è crollata l’area di un mercato. O anche nella mia attività di medico volevo recarmi liberamente dai mie pazienti in auto o a piedi. Non ho reso noto le minacce per vari motivi: primo per non strumentalizzare questo fatto in modo che si potesse trasformare in un’arma a mio vantaggio. E poi anche per non dare una immagine sbagliata di Taranto che è fatta in prevalenza di persone perbene. Inoltre non volevo creare ansia alle persone a me vicine. Non potevo d’altra parte – continua Stefano – smettere di fare campagna elettorale. E del resto dovevo pensare a tutelare me e i miei familiari”.
Quindi Stefano sottolinea che “le città del Sud vivono un periodo di grandi sofferenze sociali”. E che ciò ha comportato anche gesti di esasperazione estrema della cittadinanza fino a giungere a gesti come quello di recarsi “a Palazzo di città con la benzina. In questi anni – continua il sindaco – ben 18 vigili sono finiti in ospedale a Taranto e anche io sono stato aggredito fortunatamente senza conseguenze. Porto la pistola più che altro come deterrente e come arma psicologica per me stesso”.
l primo cittadino spiega di “aver denunciato tutto alla Polizia che era molto preoccupata poiché si trattava di minacce concrete. Ma ho rifiutato la scorta: non tollero che persone più giovani di me possano rischiare la vita per proteggermi. Infine ricorda di aver preso il porto d’armi 30 anni fa all’epoca della campagna sociale contro la droga e l’Aids che si faceva nelle scuole e nei quartieri. Poi non l’ho più rinnovata. Cinque anni fa all’inizio del primo mandato l’ho rinnovata e ricordo che anche allora ci furono delle polemiche. Ma devo anche tutelarmi, non voglio immolarmi”.

martedì 22 maggio 2012

IL PRIMO NO AL GRUPPO RIVA GRAZIE A DAMIANO COVELLO

LA LETTERA DEL SIGNOR COVIELLO:

Oggi 22.05.2012 sono stato ricontatatto telefonicamente dal responsabile Galleria Mongolfiera, testuali parole "con grandi difficoltà giuridiche abbiamo recesso al contratto con l'ILVA per quanto concerne la pubblicità da noi esposta a favore della stessa anche in virtù delle tantissime proteste pervenuteci dai cittadini", prosegue, "la invito cortesemente di venire a riprendersi la tessera Socio Coop". Cosa che farò in questi giorni. Questa protesta, cominciata e portata avanti dal sottoscritto, a nome e per conto di COVIELLO Damiano, non avrebbe potuto ottenere un risultato così importante senza la collaborazione di tutti voi, alle quali persone, amici, và il mio personale Grazie.il mio obbiettivo finale è stato quello di sensibilizzare una classe dirigente alle problematiche della città (sicuramente la prossima volta ci penseremo una volta di più, mi ha detto al telefono il responsabile). Tutto ciò è stato possibile perchè siamo stati "uniti", io la chiamo "La Rivoluzione Gentile". Grazie a tutti.Damiano COVIELLO.

IL TERREMOTO IN EMILIA ERA PREVISTO, ADESSO ATTENTI AL SUD


Alessandro MartelliAlessandro Martelli
NAPOLI - Come da copione ogni volta che arriva un terremoto ci si ripete la stessa domanda: il sisma era prevedibile? Per ora la risposta è no, perché non esistono strumenti in grado di prevedere con certezza quando e dove possa verificarsi un evento sismico. Un gruppo di studiosi internazionali, però, aveva previsto quello dell’Emilia e aveva anche portato, qualche giorno fa, la ricerca alla Commissione Grandi Rischi. Dividendo l'Italia in tre parti, nord, centro e sud, avevano visto un possibile evento sismico nel nord a medio termine, cioè poteva verificarsi entro settembre. 
PAURA PER IL SUD - Ora però, stando alle parole di Alessandro Martelli, direttore del centro di ricerche dell'Enea di Bologna e che fa parte del gruppo di ricercatori, interpellato dal Tgr Leonardo, dopo Ferrara a fare paura sarebbe il sud. Gli studiosi, infatti, temono che possa verificarsi nel meridione un terremoto di addirittura 7,5 gradi di magnitudo. Come ha dichiarato anche a RaiNews, Martelli è preoccupato «per il Sud Italia - dice -, Sicilia e Calabria in particolare. Ci sono tre diversi algoritmi di previsione, due elaborati da esperti nazionali e uno da sismologi russi, concordi nel prevedere un forte evento sismico in questa zona, in un arco di tempo che va da pochi mesi ad un anno, forse anche due».
IL METODO - Il metodo, infatti, si basa sul lavoro con due algoritmi che individuano nell’attività moderata i precursori di un terremoto. «Questi strumenti - dice Martelli - non sono in grado di permettere evacuazioni o cose simili, ma sono utili per verificare lo stato di sicurezza di strutture importanti per organizzare la protezione civile e la popolazione. Si tratta di metodologie in fase di sviluppo avanzato ma che non sono ancora ben accette».
fonte CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
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C'ERANO PROBLEMI ECONOMICI. SI GETTA DALLA FINESTRA CON I DUE FIGLI


BRESCIA - La scena che si e' presentata, stamani, ai soccorritori giunti sul luogo del suicidio di un uomo che, a Brescia, ha lanciato dalla finestra i suoi due figli prima di gettarsi lui stesso, e' stata davvero raccapricciante e impietosa. Il cadavere del padre, infatti, giaceva a terra accanto ai corpicini straziati dei due piccoli. Intorno, sangue ovunque. Quello di bambini innocenti uccisi ancora una volta dalla follia di un adulto. Non ha una spiegazione vera l'orrore accaduto stamani in un palazzo in via Cremona, in un quartiere semicentrale della citta' lombarda. Alla base del gesto c'e' stata forse una discussione, peraltro non particolarmente violenta; c'era forse una famiglia in difficolta' per la perdita del lavoro di uno dei due genitori, ma non certo in stato d'indigenza; c'era senza dubbio una depressione ormai cronica, quella di lui, che pero' non aveva dato mai segni di pericolo evidente. ''In realta' non c'e' una spiegazione'', dice un investigatore, anche lui profondamente turbato. ''E proprio questo che fa ancora piu' paura - dice una donna davanti al cancello del palazzo - perche' puo' accadere a tutti, anche a noi''. La Squadra mobile ha ricostruito i fatti in poche ore. Intorno alle 9 Marco Turrini, un agente pubblicitario di 41 anni, incensurato, sofferente di uno stato depressivo a seguito del lavoro perso da mesi e mesi, ha l'ennesima discussione con la moglie, Elena More', di 38. Una lite come tante, in una famiglia con un disagio evidente, ma che che conduceva una vita normale, tirando avanti con lo stipendio dell'altro coniuge, quello di Elena appunto, infermiera all'ospedale di Brescia. Turrini improvvisamente apre la finestra del soggiorno, dove erano presenti anche i due bambini, Samuele, di 4 anni e mezzo, ed Manuela, di poco piu' di 1 anno. Senza proferire alcuna minaccia, senza alzare le mani, senza far presagire minimamente che non era piu' in se', l'uomo prende la bimba in braccio davanti alla finestra, di fronte alla moglie, che si stupisce ma neanche per un attimo (secondo quanto da lei riferito ai poliziotti) pensa che il suo compagno possa fare sul serio. "Se volevi spaventarmi ci sei riuscito - gli dice - ma adesso dai metti giù la bambina". Ma non fa quasi in tempo a finire la frase: l'uomo la getta come un pacco senza peso dal settimo piano, senza una parola. Immediatamente dopo prende anche il maschietto, piu' grandicello, che si dimena, e getta giu' anche lui senza pieta'. La donna, impietrita, per molti secondi non riesce nemmeno a reagire. Poi corre fuori per chiedere soccorso. Lui la insegue, e al piano di sotto, sul pianerottolo, apre una finestra e cerca di gettare anche lei nel vuoto. Ma quando vede giungere i primi vicini di casa la lascia andare, e si butta lui. Anche suo padre era morto suicida un anno prima, impiccandosi. Turrini muore sul colpo, rimbalzando contro un furgone in sosta nel cortile interno, mentre per i due bambini c'e' il tempo per un estremo quanto inutile trasporto d'urgenza all'ospedale, dove muoiono poco dopo. Dell'intera famiglia ora rimane solo la madre, in stato di choc, che dovra' aggrapparsi con tutte le sue forze alla vita per andare avanti. Sotto casa vicini e abitanti del quartiere s'interrogano, sgomenti. Parlano piano, quasi sussurrano. Pochi metri piu' in la' uno spazzino pulisce il sangue nel cortile con un getto d'acqua, piangendo.
dell'inviato Fabrizio Cassinelli
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SI IMPICCA PER PROBLEMI ECONOMICI


ROMA - L'ennesimo suicidio. Su cui pesa l'impoverimento insopportabile della crisi economica. Stavolta a 'cedere' e' stato un fabbro romano di circa 60 anni, che si e' impiccato nel suo appartamento, alla periferia della Capitale. Ai figli ha lasciato un biglietto nel quale avrebbe fatto riferimento ai suoi debiti e ai problemi di lavoro: era in cassa integrazione da due anni e sbancava il lunario con lavoretti saltuari e non percepiva ancora la pensione. A trovare il corpo di Rodolfo Nanni e' stato il fratello, entrando nella sua casa in via Giuseppe Arimondi, in una traversa di via di Portonaccio. Sul tavolo aveva lasciato un biglietto nel quale, oltre a chiedere scusa ai figli per il suo gesto, ha fatto riferimento ai suoi debiti e alla perdita del lavoro. Ma i problemi economici potrebbero rappresentare il 'carico da novanta' che ha fatto crollare il sessantenne nello sconforto. ''Aveva problemi depressivi e sono convinto che una serie di problemi hanno contribuito al suo gesto'', spiegano alcuni conoscenti di Nanni, che era separato e conviveva fino a una settimana fa con uno dei suoi due figli. Un vicino di casa lo ha visto proprio ieri fumare quella che sarebbe stata una delle sue ultime sigarette, ma ''mai nessuno avrebbe pensato che sarebbe arrivato a compiere un gesto del genere''. Da una settimana suo figlio era andato a vivere con la fidanzata. In molti dicono si essere all'oscuro del fatto che il fabbro avesse dei debiti. E in queste ore nel palazzo dove abitava Nanni c'e' un via vai di amici e parenti ancora increduli per quanto e' successo. I debiti e i problemi economici ora non ci sono piu': il fabbro sessantenne li ha estinti a modo suo, lasciandoli appesi a quel cappio. Il fenomeno dei suicidi per debiti o per disoccupazione, causati dalla crisi economica, sta caratterizzando soprattutto il 2012. Secondo un computo di due settimane fa della Cgia (Associazione artigiani e piccole imprese) di Mestre, dall' inizio dell'anno sono stati in 34 a togliersi la vita solo tra gli imprenditori. Il primato nero spetta al Veneto con 12 suicidi. Il numero e' ben piu' alto se si considerano anche i disoccupati, ma mancano stime affidabili. Nelle ultime due settimane si sono registrati almeno altri tre casi - da Nord a Sud - che sono finiti nelle cronache nazionali.
di Lorenzo Attianese
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IEMMELLO DELLA PROVERCELLI CHIEDE SCUSA AI TARANTINI...SARANNO ACCETTATE?


L'attaccante, attraverso il suo profilo facebook, si scusa coi tarantini per il brutto gesto rivolto alla curva ospite in occasione del match del Piola. Questo è ciò che ha scritto nelle scorse ore
Volevo fare le mie scuse ufficiali a tutti i tifosi del Taranto per il brutto gesto che mi ha visto protagonista domenica e di cui mi vergogno profondamente.
E' un gesto che non mi appartiene, soprattutto verso una città che conosco bene essendo anche io meridionale.
Mi spiace,
Pietro

lunedì 21 maggio 2012

FUMATA BIANCA. TARANTO HA IL SUO SINDACO


Niente festeggiamenti per la rielezione a sindaco di Taranto. Ezio Stefano stoppa subito amici e sostenitori che sono radunati nel comitato elettorale del suo movimento Sinistra Democratica.
"Non c'è nulla da festeggiare in questo momento e con la tragedia che ha colpito Brindisi", ha detto il sindaco, fermando chi poco prima, accogliendolo all'ingresso del comitato, aveva sparato un paio di mortaretti in segno di gioia. Stefano ha rivolto il suo pensiero a Brindisi e a Melissa Bassi proprio mentre dalle 191 sezioni elettorali di Taranto arrivano i dati che lo hanno confermato sindaco. Stefano, a capo di un'alleanza di centrosinistra di nove liste, è al 69,67% mentre il suo sfidante Mario Cito, che era sostenuto da cinque liste, si è fermato al 30,33.
Il risultato del ballottaggio, caratterizzato da un'affluenza molto scarsa, 43%, si è delineato subito ai primi dati dello scrutinio. Già dalle prime sezioni il divario tra Stefano e Cito è apparso incolmabile e d'altra parte Stefano al primo turno aveva preso il 49,5 per cento dei voti contro il 18,93 di Cito. Nel suo primo discorso di stasera Stefano ha ringraziato gli elettori e ha invitato il suo oppositore "a lavorare insieme per la città". "Il mio primo atto domattina - ha annunciato il sindaco – sarà quello di scrivere al premier Monti per chiedere impegni sull'emergenza casa e sulla prosecuzione del Tavolo Taranto insediato dal Governo".

BALLOTTAGGIO SINDACO DI TARANTO I RISULTATI



Ballottaggio amministrative Taranto 2012: exit poll, proiezioni e risultati in diretta
Ballottaggi 2012 a Taranto
Ippazio Stefano70.46%
Mario Cito29.53%

Affluenza alle urne
Domenica 12:009,99%
Domenica 19:0022,09%
Domenica 22:0033,47%
Lunedì 15:0043.25%
Il dato riguarda 109 sezioni su 191 ed in vantaggio c’è il candidato del centro sinistra Stefano Ippazio con il 70.46% dei votanti. Da registrare anche qui un crollo nella percentuale dei votanti che è scesa al di sotto del 50%.
Le elezioni del 20 e 21 maggio
Le elezioni amministrative 2012 non si sono ancora concluse. Ben 118 Comuni in tutta Italia, tra regioni a statuto ordinario e la Sicilia, infatti, non hanno ancora provveduto a scegliere il loro sindaco. Saranno i ballottaggi che si svolgeranno domenica 20 e lunedì 21, con quasi tre milioni e mezzo di italiani richiamati alle urne, ad eleggere i primi cittadini. Anche i cittadini di Tarantosaranno chiamati alle urne per il ballottaggio che deciderà chi tra i due candidati che al primo turnohanno ricevuto il maggior numero di voti diventerà il primo cittadino del capoluogo ionico.
A sfidarsi saranno il sindaco uscente Ippazio Stefano, sostenuto dal centrosinistra (con una coalizione che va dall’Udc a Sel, oltre a Pd e Idv) e Mario Cito, candidato di At6 e sostenuto da Giovani in azione, La Destra, Uniti per Taranto, Taranto in discussione e Fiamma tricolore.
A Taranto  il ballottaggio sarà un po’ anomalo. Il sindaco uscente Ippazio Stéfano, infatti, non ha ottenuto la riconferma al primo turno solo per un soffio, fermandosi al 49,52 per cento dei voti. Sarà quindi assai improbabile che Cito, che al primo turno si è fermato al 18,93 per cento delle preferenze, possa avere la meglio su Stefano.
Nella città pugliese, almeno pubblicamente, non sono avvenuti apparentamenti per questi ballottaggi. Stefano, infatti, aveva da subito dichiarato di non avere alcuna intenzione di stringereaccordi e che sarebbe rimasto con i nove alleati del primo turno. Non hanno manifestato la volontà di appoggiare Stefano, ma hanno comunque escluso di votare o sostenere Cito, due tra i candidati sindaci del primo turno: Angelo Bonelli, leader del cartello ambientalista che aveva ottenuto l’11,91 per cento dei voti piazzandosi al terzo posto, e Dante Capriulo, ex assessore della giunta Stefano, che al primo turno aveva ottenuto, appoggiato da tre liste in dissenso con la coalizione del sindaco uscente, il 3,84 per cento delle preferenze. Su Cito, invece, potrebbero convergere una parte dei voti degli elettori di centrodestra. Nonostante questo, come detto, sarà molto difficileper Cito riuscire a raggiungere il numero di voti su cui può contare il suo rivale Ippazio Stefano.

PRO VERCELLI - TARANTO IN PIAZZA EBALIA

20 Maggio 2012. Pro Vercelli Taranto 2-1, questo e' il bugiardo risultato della partita d'andata di questa semifinale play off. 2 gol annullati, un rigore parato da Bremec nella ribattuta, una serie di rimpalli che ha portato in vantaggio la Pro Vercelli, il gran gol in tuffo di Anglo Antonazzo. Tante emozioni vissute in quel di Piazza Ebalia riportate in esclusiva da TARAStv.

domenica 20 maggio 2012

SPUTI ED INSULTI A GIANNI SEBASTIO AL CAMPETTO DI VERCELLI


CRONACA: Brutto episodio al 'Piola' di Vercelli

Al gol del 2-1 il pubblico presente sulle tribune dell'impianto piemontese ha mostrato un brutto lato antisportivo.
Pro Vercelli-Taranto, non si è giocata solo sul campo. Un increscioso episodio è accaduto sugli spalti durante la partita. Dopo il secondo gol dei padroni di casa, dalla tribuna d'onore alcuni personaggi presumibilmente riconducibili alla società o comunque ad autorità vercellesi hanno rivolto pesanti insulti, gestacci e sputi al nostro collega Gianni Sebastio intento a svolgere regolarmente il proprio lavoro e al quale, ovviamente, va tutta la nostra solidarieta'.

E pensare che il presidente della Pro Vercelli aveva invitato le autorità della Lega a presenziare allo "Iacovone" in occasione della gara di ritorno. Forse qualcuno avrebbe dovuto invitarle alla gara del "Piola"...

BRINDISI. LA FOTO DELL'ATTENTATORE


Pubblichiamo un'immagine del presunto autore della strage di Brindisi, ripreso nel momento in cui starebbe attivando il telecomando che ha innescato la bomba alla scuola Morvillo-Falcone. Il fotogramma proviene dal video a disposizione degli inquirenti, di cui ha parlato stamani il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli. "Sono immagini terribili", ha commentato il procuratore, spiegando che ritraggono un uomo in giacca, di età presunta di 50-55 anni, che alle 7:37 provoca l'esplosione. Abbiamo sfocato i tratti del volto dell'uomo - qui ritratto in apparenza con una mano in tasca mentre esegue l'attentato - per non compromettere le indagini in corso mirate a identificarlo.

PRO VERCELLI - TARANTO 2-1


a cura di Matteo Schinaia
PRIMO TEMPO
1'- Partiti. I rossoblu attaccano dalla destra alla sinistra rispetto alla tribuna, il calcio d'avvio è dei padroni di casa
4' - Tiro di Bertolucci dalla distanza, para Valentini
7'  Clamoroso palo di Chiaretti: Valentini era battuto
11' - Punizione di Chiaretti, Sosa non ci arriva di testa per poco
20' - Cross di Bradaschia, testa di Girardi: palla di poco alta
21' - Ammonizione per Sosa
21' - Ennesimo miracolo di Bremec: sugli sviluppi del calcio piazzato, Carraro conclude quasi a botta sicura ma lo spagnolo nega il gol
23' - Bella conclusione da fuori di Bradaschia: la sfera, colpita troppo con l'esterno, si spegne di poco fuori
24' - Rasoterra di Girardi, Valentini blocca sicuro
30' - Ammonito Di Deo
31' - Punizione di destro di Bencivenga: palla alta
41' - GOL DELLA PRO VERCELLI. Fortunato rimpallo di Martini sulla destra: pallone ad Espinal che, tutto solo, insacca
45' - Di Bari divora il gol del pari sugli sviluppi di un corner
45' + 1 - FINISCE IL PRIMO TEMPO. PRO VERCELLI - TARANTO 1-0
SECONDO TEMPO
1' - Le due squadre ripartono con gli stessi ventidue interpreti
6' - GOL DEL TARANTO! Splendido assist di testa di Di Bari, Antonazzo realizza in tuffo di testa
8' - Annullato un gol a Di Deo, reo di aver commesso fallo (?) su un avversario durante lo stacco
13' - Gemmano e Malatesta rilevano Martini e Iemmello
15' - Espulso Murante per un fallaccio su Chiaretti
16' - Entra Armenise, esce Martini
18' - Esce Bradaschia, entra Alessandro
25' - Sciaudone impegna Valentini, palla in corner
26' - Annullato anche un gol di Girardi: offside su cross di Chiaretti
28'- Rigore per la Pro Vercelli: Gemmano calcia il rigore sul palo, sulla respinta Marconi tira ma Bremec è miracoloso
30' - Chiaretti al volo sfiora l'1-2: grande conclusione
33' - Entra Rantier per Chiaretti
37' - Bertolucci serve un pallone d'oro a Rantier che si fa ipnotizzare da Valetnini
49' - GOL DELLA PRO VERCELLI. Garufo perde un clamoroso pallone sulla sinistra, Malatesta fa sul fondo, crossa e trova Espinal, autore di una irripetibile doppietta
51' - Punizione dal limite di Rantier: miracolo di Valentini
45'+7 - TERMINA IL SECONDO TEMPO. PRO VERCELLI - TARANTO 2-1

ATTENTATO DI BRINDISI IL VIDEO DELL'ATTENTATORE


BRINDISI - Gli inquirenti hanno un video,che riprende l'attentatore passare davanti alla scuola "Morvillo Falcone" e azionare con un telecomando l'innesco collegato alla bomba. Quasi certamente l'uomo ha attivato un sensore che ha prodotto l'esplosione
non appena davanti all'ordigno è passata la prima ragazza scesa dal pullman degli studenti, L'esplosione ha provocato la morte della sedicenne Melissa Bassi, studentessa di Mesagne che frequentava l'istituto "Morvillo Falcone", e il ferimento di altre studentesse. Una, Veronica Capodieci, è tuttura ricoverata in Rianimazione a Lecce. E' lei la più grave.

L'uomo che ha azionato il sensore col telecomando non è stato ancora identificato. «Abbiamo delle buone immagini - ha detto il procuratore di Brindisi Marco Dinapoli - . Non ce le hanno regalate ce le siamo andate a cercare. Immagini che possiamo ricollegare con quasi certezza all'attentato».

LE PISTE.
Esclusa la pista della mafia. Il procuratore antimafia Cataldo Motta, a capo della Dda di Lecce, esclude l'ipotesi che possa trattarsi di un attentato voluto dalla criminalità organizzata. «I clan cercano il consenso della gente - spiega - e un attentato del genere allontana da quell'obiettivo».

Attentato terroristico.
 E' certamente una delle ipotesi sulle quali si sta lavorando con maggiore attenzione. In questo caso potrebbe trattarsi di una cellula locale della quale si ignorava l'esistenza.

Il gesto di un folle. «Sembra incredibile, ma è un attentato che appare riconducibile al gesto di uno sconsiderato». Lo rivelano fonti investigative che, a proposito dell'attentato di ieri a Brindisi, non vogliono fornire particolari.

Gli interrogatori. Nella notte gli investigatori hanno interrogato alcune persone, ma non ci sono fermi.

Per la tarda mattinata è stata convocata una conferenza stampa in Procura,a Brindisi.
Domenica 20 Maggio 2012 - 10:12    Ultimo aggiornamento: 11:12
FONTE: QUOTIDIANO DI PUGLIA

ARMI E DROGA IN CITTA' VECCHIA. IL GUARDIANO ERA UN CANE

Nel tardo pomeriggio di ieri gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Taranto, nel corso di controlli volti al rintraccio di armi e sostanze stupefacenti all'interno della Citta' Vecchia, hanno recuperato un ingente quantitativo di hashish oltre a due pistole e numerosi proiettili. I poliziotti, a seguito di meticolosi accertamenti, intorno alle 18,00, hanno perquisito uno stabile diroccato e pericolante in via di Mezzo.

Gli agenti della Sezione Falchi hanno avuto accesso alla struttura solo dopo aver calmato, con non poche difficolta', un cane di grossa taglia, posto a guardia della struttura che, alla loro vista, ha continuato a ringhiare impedendo loro l'accesso. Nel corso dell'ispezione, i poliziotti hanno trovato in diversi punti dello stabile diroccato, nascosti sotto cumuli di macerie, numerosi panetti di hashish, imballati con nastro adesivo da imballaggio e tre confezioni sotto vuoto del peso di un chilogrammo ciascuno, della stessa sostanza stupefacente, probabilmente di provenienza afghana, come si evince dalla dicitura 'Superafganistan Sharie 2011' impressa sull'involucro.
L'ingente quantitativo recuperato, per un peso complessivo di circa 20 chilogrammi circa, e' stata sequestrata. Nel prosieguo dell'operazione, in un altro locale dello stabile, nascosta in un intercapedine, gli agenti hanno scoperto una busta di plastica con all'interno due pistole semiautomatiche corredate da altrettanti caricatori, entrambe calibro 7,65 la prima marca Beretta e l'altra marca Walther, oltre a circa sessanta proiettili dello stesso calibro.
Le armi ritrovate erano avvolte in dei panni di stoffa che ne garantivano la perfetta conservazione e funzionalita'. Infine in altri punti della struttura venivano anche recuperati 3 grossi coltelli ed un taglierino le cui lame erano intrise ancora della sostanza stupefacente ritrovata. Indagini sono in corso per accertare la provenienza della sostanza stupefacente e soprattutto per risalire all'identita' di chi ne avesse la disponibilita'.

MARIO CITO STRAVINCE NEL SONDAGGIO DI TARAStv


MARIO CITO
  84 (67%)
IPPAZIO STEFANO
  35 (28%)
NON SO
  6 (4%)

FORTE SCOSSA DI TERREMOTO AL NORD ITALIA

Due violente scosse di terremoto sono state avvertite nel Nord Italia, da Bologna, a Torino, a Verona, a Milano. Anche in Friuli è arrivato l’eco delle onde sismiche.
La prima scossa si è sentita alle 4:04 del mattino è durata circa 15 secondi. La sua intensità è stata di 5.9 gradi scala Richter, con epicentro a circa 36 Km a nord di Bologna e ad una profondità di 10,1 km nel sottosuolo.
La successiva alle 4:08 è stata più debole e più corta.
C’è stata poi una terza scossa, di assestamento, alle 5:04, più breve e appena percettibile.
Le scosse sono state abbastanza forti da far ondeggiare i piani più alti dei palazzi.
Il terremoto ha fatto alcuni danni e purtroppo una persona è morta: a Bondeno in provincia di Ferrara ci sono stati alcuni crolli in fabbriche e un uomo è deceduto. A Sant’Agostino, sempre nel Ferrarese, è crollato un campanile. A Finale Emilia il campanile di una chiesa avrebbe riportato danni. A San Felice Panaro è crollata parte del castello.
Terremoto al Nord: foto dei danni
Poche ore prima c’era stata una scossa di magnitudo 4.1, con epicentro a 52 km a nord di Bologna, a 56 km da Verona, 73 km da Parma.
Questi i dati del terremoto, diffusi dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia:
Ml:5.9 2012-05-20 02:03:53 UTC Lat=44.89 Lon=11.23 Prof=6.3Km Prov=MODENA
Qui in basso l’elenco degli eventi sismici degli ultimi due giorni tratto dal sito dell’INGV (il tempo è indicato convenzionalmente in UTC, le lancette cioè sono spostate indietro di un paio d’ore rispetto al fuso orario italiano)
Terremoto: oggi il Nord Italia ha tremato da Milano a Bologna, magnitudo 5.9
I comuni interessati
Comuni entro i 10 Km:
CAMPOSANTO (MO)
CAVEZZO (MO)
MEDOLLA (MO)
MIRANDOLA (MO)
SAN FELICE SUL PANARO (MO)
Comuni entro 20 Km
MAGNACAVALLO (MN)
PIEVE DI CORIANO (MN)
POGGIO RUSCO (MN)
QUINGENTOLE (MN)
QUISTELLO (MN)
REVERE (MN)
SAN GIACOMO DELLE SEGNATE (MN)
SAN GIOVANNI DEL DOSSO (MN)
SCHIVENOGLIA (MN)
VILLA POMA (MN)
BASTIGLIA (MO)
BOMPORTO (MO)
CONCORDIA SULLA SECCHIA (MO)
FINALE EMILIA (MO)
NONANTOLA (MO)
RAVARINO (MO)
SAN POSSIDONIO (MO)
SAN PROSPERO (MO)
CREVALCORE (BO)
SANT’AGATA BOLOGNESE (BO)

I precedenti
Negli ultimi mesi più di una scossa ha interessato il Centro-Nord:
- 27 gennaio: una scossa 5,4 richter ha fatto tremare la terra alle 15:56.
- Notte fra il 23 e il 24 gennaio: alle 00:55, una scossa 4.2 ha avuto come epicentro Verona, per poi diramarsi a Milano e in Emilia.
- il 17 luglio 2011 scosse con punte di 4,7 gradi Richter si sono registrate con epicentro Mantova/Rovigo;
- 29 ottobre 2011 scossa di magnitudo 4,2 in zona Veneto/Trentino;
- 23 dicembre 2008: sisma 5,2 Richter in zona Parma/Reggio Emilia;
- 24 novembre 2004: sisma 5,2 con epicentro Garda bresciano