Lo spettacolo, concepito come un reading con musica dal vivo (due voci narranti Massimo Cimaglia e Barbara Galeandro, un violoncello e una voce cantante), racconta di una Sparta poco nota, che si allontana dallo stereotipo scontato a cui troppo spesso la cultura scolastica e la rappresentazione artistica ci hanno abituato. Una pièce immaginata anche per un pubblico più giovane, come quello degli studenti. “Di Sparta le storie” narra, attraverso le storie dei personaggi scelti dall’autrice Barbara Gizzi, una lettura più umana e introspettiva, una visione diversa dagli stereotipi comuni, ovvero di un popolo, quello spartano, spietato, duro e amante della guerra. Serena … La Storia, trascinata nell’incomprensibile vento del pregiudizio, ha raccontato che nessuna tenerezza sfiorò mai anima spartana, e il soffio vitale della poesia non li toccò: Lacedemoni, guerrieri e indomabili. Quale Sparta è nei tuoi ricordi, o straniero? Di lei vedesti solo la durezza? Non ricordi la bellezza negli occhi dei giovani convinti che il loro sacrificio valesse qualcosa per la patria? Non senti ancora nell’aria il profumo del loro coraggio, lo splendore delle loro leggi in cui ciascuno trovava equità? O straniero, quante storie di Sparta non ti hanno narrato…”
martedì 13 dicembre 2016
"DI SPARTA LE STORIE" MASSIMO CIMAGLIA
Lo spettacolo, concepito come un reading con musica dal vivo (due voci narranti Massimo Cimaglia e Barbara Galeandro, un violoncello e una voce cantante), racconta di una Sparta poco nota, che si allontana dallo stereotipo scontato a cui troppo spesso la cultura scolastica e la rappresentazione artistica ci hanno abituato. Una pièce immaginata anche per un pubblico più giovane, come quello degli studenti. “Di Sparta le storie” narra, attraverso le storie dei personaggi scelti dall’autrice Barbara Gizzi, una lettura più umana e introspettiva, una visione diversa dagli stereotipi comuni, ovvero di un popolo, quello spartano, spietato, duro e amante della guerra. Serena … La Storia, trascinata nell’incomprensibile vento del pregiudizio, ha raccontato che nessuna tenerezza sfiorò mai anima spartana, e il soffio vitale della poesia non li toccò: Lacedemoni, guerrieri e indomabili. Quale Sparta è nei tuoi ricordi, o straniero? Di lei vedesti solo la durezza? Non ricordi la bellezza negli occhi dei giovani convinti che il loro sacrificio valesse qualcosa per la patria? Non senti ancora nell’aria il profumo del loro coraggio, lo splendore delle loro leggi in cui ciascuno trovava equità? O straniero, quante storie di Sparta non ti hanno narrato…”
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