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martedì 17 luglio 2012

GIOVEDI' TARANTO POTREBBE CAMBIARE FACCIA.....

Ilva TarantoIl destino dell’Ilva di Taranto potrebbe decidersi tra una settimana. Il 19 luglio, al Ministero dell’Ambiente, è stato convocato un tavolo istituzionale dal ministro Corrado Clini. Stamattina, in una riunione tecnica alla quale hanno partecipato rappresentanti della Regione Puglia e dei ministeri dello Sviluppo economico e della Coesione territoriale, è stata esaminata la situazione dello stabilimento tarantino. Sul tavolo, il procedimento aperto dalla magistratura, in cui si contesta, tra l’altro, il reato di disastro ambientale. Giovedì prossimo si verificherà a che punto sono l’autorizzazione ambientale integrata degli impianti, e la bonifica del sito industriale. La magistratura potrebbe chiedere lo stop, anche solo parziale, dell’Ilva. Qualche giorno fa, a seguito della chiusura del procedimento in cui sono indagati, si sono dimessi il direttore dell’impianto tarantino Luigi Capogrosso, e il presidente della società Nicola Riva. Entrambi sono ritenuti responsabili della morte di 15 operai, causata dalla prolungata esposizione all’amianto. Lo spauracchio della chiusura della Grande Fabbrica tarantina preoccupa i sindacati. Per la Fim Cisl, “sarebbe una bomba sociale inedita per il nostro Paese, in uno dei territori del Sud Italia, tra i più martoriati da questi anni di crisi e a cui si sommano carenze e inefficienze strutturali ben note al Governo e alle istituzioni locali”. Di “iattura” parla la Uil: a rischio ci sarebbero 5mila posti di lavoro. Ma il caso dell’Ilva investe da vicino anche il ministero dell’Ambiente, che nel 2011 aveva rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale.
I rappresentanti sindacali questa mattina hanno chiesto aiuto anche al governatore Nichi Vendola, mentre il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, ha dichiarato che a pagare le bonifiche deve essere l’azienda.